I segni di Rolando

338Fonte Battesimale

Nel Fonte Battesimale realizzato nel 1842 dal Tondelli, il più famoso scagliolista reggiano dell’800, Rolando viene Battezzato l’ 8 gennaio 1931.

La Madonna del Carmine

L’otto gennaio del 1931, dopo il battesimo, Rolando viene affidato alla Madonna del Carmine, raffigurata sull’altare omonimo con una statua eseguita dall’artista reggiano Domenico Guattini nella prima metà del XVIII secolo e posta dentro un’ancona barocca eseguita dall’intagliatore bolognese Fra Carlo Guastucci.

Il sepolcro di Rolando

Con la beatificazione è stata data nuova sistemazione alla sepoltura di Rolando Rivi, precedentemente collocata nella piccola cripta sotto il pavimento della chiesa. Le spoglie del martire il 4 maggio 2014 sono state poste in un’ urna di vetro collocata sotto la mensa dell’altare maggiore. L’urna è protetta da un bassorilievo di legno scolpito a mano dalla scuola di arte sacra Ferdinando Perathoner di Ortisei BZ.

616Il Bassorilievo

L’opera d’arte è stata offerta dal Comitato Amici di Rolando Rivi alla Diocesi e al suo Vescovo, Monsignor Massimo Camisasca.
Il bassorilievo rappresenta la gloria di Rolando in cielo: La Vergine Maria, con atteggiamento materno, appoggia una mano sulla spalla del seminarista e lo presenta a Gesù. Poiché il giovane seminarista è stato prediletto, guardato e amato da Cristo e ha ricambiato con tutto se stesso questo amore, ha anche potuto affrontare il martirio, sino al dono della vita. Rolando, che è davanti al suo Signore, non porta più il cappello da seminarista. Il capo è scoperto. Indossa ancora la veste talare, di cui si intravvede il collarino bianco e il primo bottone, ma sopra la talare porta la cotta bianca da chierichetto, con la scollatura quadrata. La sua veste, infatti, è diventata candida perché, come dice l’Apocalisse, è stata “lavata nel sangue dell’Agnello” (Ap 7, 14). Un angelo in volo sta portando a Rolando la corona e la palma del martirio. Alle due estremità del bassorilievo altre palme del martirio rappresentano i martiri del XX secolo, di cui Rolando, nella sua giovane età e nella sua innocenza, è purissima icona.

626La Reliquia di Rolando

Nel tabernacolo dell’altare laterale dedicato a San Michele Arcangelo è racchiusa una reliquia di Rolando sigillata in una teca d’ argento. La reliquia, realizzata coi capelli del Beato, viene posta sull’altar maggiore nelle funzioni a lui dedicate e fatta baciare dai fedeli in visita al suo sepolcro.

Gli ex Voto

Dal maggio 2015 si raccolgono in modo sistematico gli Ex Voto come testimonianza delle grazie ricevute dai pellegrini. Gli Ex Voto vanno dalla classica forma a cuore d’argento con sul retro la data e la firma alla semplice lettera con data e firma in cui si racconta la grazia ricevuta.

Il Bosco del Martirio

Rolando rivi è stato Martirizzato il 13 aprile del 1945 alle Piane di Monchio nel Comune di Palagano (MO). Tra il Paese di Saltino e quello di Monchio, sul ciglio della strada Provinciale N° 24, una Grande Croce e la foto di Rolando indicano l’imbocco del breve sentiero che porta al luogo dove è stato ucciso.
 
2015-10-03

Venerdì 13 Aprile 1945, alle 3 del pomeriggio, il ragazzo innocente, a soli 14 anni, spogliato a forza della sua veste talare, viene trascinato in un bosco di Piane di Monchio e ucciso con due colpi di pistola. Quando Rolando capisce che i carnefici non avrebbero avuto pietà, chiede solo di poter pregare per il suo papà e per la sua mamma. Anche in quest’ultimo istante, nella preghiera, Rolando riafferma la sua appartenenza all’amico Gesù, al suo amore e alla sua misericordia. Nel 1951 la Corte di Assise di Lucca condanna gli autori dell’efferato omicidio. La condanna viene confermata nel 1952 dalla Corte di Assise di Appello di Firenze e diventa definitiva in Cassazione.

Il Seminario di Rolando

marola

Il grande complesso sorge in via Seminario, 2 a Marola nel Comune di Carpineti (RE). La Chiesa abbaziale, che oggi custodisce, bagnata dal suo sangue, la maglia che Rolando Rivi indossava il giorno che l’hanno ucciso, venne costruita nell’ultimo decennio dell’XI secolo per volere della Contessa Matilde di Canossa. Nello stesso periodo, venne eretto un eremitorio sul fianco sud della chiesa che divenne alcuni anni più tardi monastero benedettino. Nel corso dei secoli subì alterne vicende e nel 1824 divenne sede del Seminario Vescovile e tale rimase fino al 1972. Da allora ha avuto inizio una nuova fase con la creazione del Centro Diocesano di Spiritualità.

A soli 11 anni, nel 1942, mentre l’Italia è già in guerra, il ragazzo entra nel seminario di Marola nel comune di Carpineti (Reggio Emilia) e veste per la prima volta l’abito talare che non lascerà più fino al martirio. Il desiderio di diventare “sacerdote e missionario” cresce guardando alla figura del suo parroco, don Olinto Marzocchini, “uomo di ricchissima vita interiore, attento alle cose che veramente contano”, che fu per il ragazzo una guida e un maestro.