27/05 Festa del Beato Rolando Rivi

2018-05-02_12h28_08

Appuntamento per tutti domenica 27 maggio. Nella festa del beato Rolando, un aiuto alla chiesa che soffre.

Dopo la processione per la libertà religiosa, il Vescovo Luciano Monari celebrerà la Santa Messa e le offerte raccolte serviranno per sostenere i cristiani perseguitati in Iraq

In occasione della festa liturgica del seminarista martire, tutti gli amici di Rolando sono invitati, DOMENICA 27 MAGGIO, a ritrovarsi in preghiera per i martiri contemporanei e in aiuto alla Chiesa che soffre. L’appuntamento è alle ore 17,45 sul piazzale antistante la Ceramica San Valentino, in via Manganella 4, Castellarano (RE), nello stesso luogo in cui, nel maggio del1945, il popolo cristiano accolse il papà Roberto che riportava al suo paese la salma del figlio ucciso in odio alla fede.

Da questo punto di ritrovo, alle ore 18,00, partirà la processione per la libertà religiosa, con canti e preghiere, verso la Pieve di San Valentino, Via Rontano 7, Castellarano (RE), dove, alle ore 18,30, il Vescovo emerito di Brescia, S.E. Mons. Luciano Monari, celebrerà la Santa Messa. In questa occasione vi sarà l’esposizione straordinaria del corpo del Beato Rolando, avvolto in seta bianca e nastri rossi, in un’urna di cristallo, alla venerazione dei fedeli.

Tutte le offerte raccolte durante la celebrazione serviranno a sostenere il progetto AVSI con cui portiamo aiuto alla Chiesa perseguitata in Iraq. Dopo la cacciata dei miliziani dello Stato islamico, infatti, molte famiglie stanno tornando nei loro paesi e trovano le chiese devastate, le scuole distrutte, le case, marchiate con la nun di Nazareno, saccheggiate. Mancano acqua ed energia elettrica, c’è bisogno di tutto per riprendere la vita. In particolare il progetto AVSI punta alla ricostruzione e al funzionamento della scuola cattolica delle suore domenicane per i bambini di Qaraqosh, nella piana di Ninive. Un volontario AVSI, impegnato nel progetto, al termine della Santa Messa, porterà una testimonianza sulla sofferenza vissuta dalla popolazione irachena, ma anche sulla straordinaria esperienza di fede incontrata in quei luoghi.